E' una tipica casa walser di Rimella costruita su tre piani, a scalare
sul terreno con gli accessi direttamente dall'esterno.Il piano terreno
era adibito a stalla (der gàdu), il piano mediano era quello in
cui abitava la famiglia e vi era la cucina (ts
virhüüsch) mentre il piano superiore era usato come fienile
(der schtadal). I piani seminterrato e terreno hanno strutture
portanti in pietra e pareti divisorie in legno; Solo il terzo piano è
interamente in legno con le pareti perimetrali costituite da travi
orizzontali portanti incastrate ortogonalmente (blockbau).
I ballatoi, come è tipico nell'architettura delle case di Rimella, sono
chiusi da assiti verticali quasi a tutt'altezza.
Caratteristici di questa casa sono i chràfu, sorta di ganci
ricavati dalle biforcazioni dei rami che venivano usati per sparpagliare
il fieno per una più rapida essicazione.
La casa, ora di proprietà del Comune di Rimella, è stata oggetto di un
attento e complesso intervento di restauro.
E' un museo dell'uomo e della
"sua" montagna che mette in evidenza i caratteri e i valori
fondamentali dell'esperienza materiale che lo circonda. Il museo indaga
la cultura materiale del sistema agrosilvopastorale della montagna
rimellese con la sua tecnologia ingegnosa e versatile conservatasi
praticamente intatta fino alle soglie dei nostri tempi avendo
consentito per secoli la sopravvivenza materiale della comunità walser.
I temi trattati sono: l'attività molitoria (che si realizzò sopratutto
nella frazione Grondo), l'estrazione, il trasporto e la posa in opera
delle piode, il ciclo agrario (l'alpeggio, la fienagione, la
concimazione dei campi, la sfogliatura degli alberi...), il lavoro nel
bosco. Non vengono trascurati inoltre temi legati all'alimentazione e
ai rimedi naturali contro le malattie.
L'esposizione museale si avvale sia di oggetti di cultura materiale, sia di pannelli esplicativi, sia di
documentari visivi con testimonianze dirette della gente di Rimella.
Per saperne di più, ecco l'articolo che l'architetto Ornella Maglione, curatrice del nuovo allestimento, ha scritto per la rivista Remmalju n.21 del 2010
Il museo è aperto su appuntamento da prendere telefonando all'Ufficio Comunale al n. 0163 55203
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